2024-06-19 11:49:12

Sonia Bruganelli è tornata a parlare della condizione di sua figlia che tanta sofferenza le ha provocato.

La produttrice e opinionista tv ha detto a ‘Il Corriere della Sera’ di aver anche perso la fede a causa di quanto le è accaduto.

La 50enne, che ha tre figli nati dal matrimonio con il conduttore Paolo Bonolis – oltre a Silvia, la primogenita, ci sono Davide e Adele – ha avuto difficoltà ad accettare che Silvia avesse un danno permanente alle sue capacità motorie. L’ha vissuta comprensibilmente come una grande ingiustizia.

Un intervento al cuore necessario perché sopravvivesse dopo il parto, ha purtroppo avuto conseguenze irreversibili. Oggi le cose però vanno meglio.

Al quotidiano Sonia, che ha avuto molti sensi di colpa, ha detto: “Ormai ho accettato di essere una madre imperfetta e va bene così. Silvia, però, mi ha sempre amata. Come ho scritto, anche quando ero io a non volermi bene, a sentirmi responsabile della sua limitazione, che gli altri fratelli non avevano. E, invece, lei fin da subito, già da piccolissima, quando mi vedeva triste allungava il braccio e indicava il mio occhio, come a chiedere: perché piangi?”.

La strada per arrivare a un equilibrio è stata lunga: “Ho fatto un lungo percorso, che sto facendo ancora, per accettare la situazione e cominciare a godermi la maternità di Silvia senza pretendere di essere per lei anche insegnante, fisioterapista, logopedista… Non dovevo mai sbagliare. A lungo ho fatto i conti con il senso di colpa e la rabbia”.

“Ho sempre vissuto la malattia di Silvia come un’ingiustizia. Ho scoperto che era cardiopatica all’ottavo mese di gravidanza, quando si preparano i vestitini e si dipinge la cameretta. Doveva essere il momento più bello e invece i medici, in modo diretto, mi dissero: ‘Se non si opera appena nata, muore’”, ha aggiunto.

L’intervento è stato fatto subito: “Sì. Silvia è nata il 23 dicembre del 2002 ed è stata subito operata al cuore. Ma i danni dovuti all’ipossia postoperatoria li hanno scoperti dopo una settimana. Io avevo già capito che qualcosa non andava, ma tutti dicevano che vedevo cose che non c’erano”.

Sonia non ha retto lo stress: “Ho avuto un crollo: avevo 27 anni, lei era la mia prima figlia, non avevo sbagliato niente durante la gestazione, ero stata attenta. Paolo aveva 40 anni e spalle più larghe, si è occupato lui di tutto. La prima foto con Silvia ce l’ho che aveva tre mesi: prima era sempre stata nel reparto di terapia intensiva neonatale”.

Quando le viene fatto notare che chi ha fede pensa che queste siano prove, ha risposto: “Mi dispiace, io il disegno non lo vedo, e infatti dopo mi sono allontanata dalla fede. Se c’era una lezione, avrei preferito impararla sulla mia pelle, non su quella di una neonata indifesa”.

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