2024-07-29 10:26:38

Eleonora Giorgi “potrebbe vivere sei mesi o cinque anni” dopo l’intervento al pancreas.

L’attrice 70enne ha spiegato cosa le hanno detto i medici sulla sua malattia: un tumore al pancreas.

Operata a marzo, sta continuando la chemioterapia, ma non si dispera per la diagnosi: pensa di “potersi permettere” di andarsene.

Lo ha detto a ‘Il Corriere della Sera’ in una nuova intervista parlando della sua battaglia contro il cancro.

“Il tumore è arrivato il giorno dei miei 70 anni, che poi erano 50 di carriera. Se avessi avuto trent’anni mi sarei disperata. Invece tutto sommato sono una vecchia che ha avuto una vita piena di avventure: posso permettermi di andarmene, anche se mi spezza il cuore”, ha spiegato.

Il pensiero che più la fa stare male è quello dei suoi cari: “Mi devasta sapere che soffriranno”.

Ha quindi raccontato per bene cosa le hanno detto i medici quando lei gli ha chiesto di essere onesti sul decorso della sua malattia.

“Ho chiesto di non avere nessuna pietà e mi hanno risposto che non hanno la sfera di cristallo: potrei vivere sei mesi dopo l’operazione o magari cinque anni o addirittura di più”, ha detto.

“L’intervento che ho fatto alla fine di marzo è andato bene, anche se il cancro non è sconfitto. Però era nella coda del pancreas, fosse stato alla testa sarebbe stato più grave, perché avrebbe intaccato organi come i reni e il fegato”, ha aggiunto.

“Sto continuando a fare la chemioterapia e a fine agosto farò la visita di controllo. Un passo alla volta. Tanto abbiamo tutti una data di scadenza”, ha proseguito.

Eleonora ha infine raccontato anche che a inizio luglio si è trovata delle ciocche di capelli in mano, caduti a causa della chemio.

Così ha deciso di indossare un cappello al matrimonio di suo figlio Paolo con Clizia Incorvaia, celebrato a Forte dei Marmi.

“Purtroppo nell’ultimo matrimonio ho dovuto usare un cappello, perché due giorni prima pettinandomi mi sono trovata le ciocche tra le mani”, ha fatto sapere.

Non ha però intenzione di usare parrucche, visto che ci sono “dei cappellini graziosi”.

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